Francesco Alliata è stato il primo a realizzare documentari subacquei professionali e fra i primi fotografi subacquei italiani.
La prima scena di questo film fu girata a Vulcano il 16 agosto: questi possono essere considerati luogo e data d'inizio della cinematografia subacquea professionale in mare aperto, almeno in Italia.
I subacquei della troupe per proteggersi dal freddo si erano spalmati il corpo di grasso: 45 giorni di riprese per otto ore al giorno, 3.000 metri di pellicola per 12 minuti di documentario!
Negli anni, Alliata perfezionò la sua attrezzatura di ripresa e girò circa 15 documentari di cui sono rimasti "Tonnara", realizzato nella camera della morte e "Tra Scilla e Cariddi" in cui riesce a riprendere un pesce spada in acque libere
Questi film vengono premiati ai Festivals cinematografici più importanti: Taormina, Locarno, Stresa.
Nel 1952 - 1953 produsse un pezzo di storia: "Sesto Continente", scoprendo Folco Quilici.
Nonostante tutti questi successi, a metà degli anni '50 Alliata interruppe la sua esperienza di cineasta subacqueo e di produttore di film per dedicarsi all'attività di imprenditore agricolo e di gelati industriali.
E' suo il merito di aver formato un gruppo che risucì a realizzare per primo importanti documentari subacquei e film da cinema. Fu lui a produrre il film Sesto Continente.
Classe 1919, nel 1945 Alliata cominciò a pesca in apnea e fotografia subacquea con attrezzature autocostruite. Realizza la maschera servendosi di una camera d'aria di camion e di un vetro. Per quanto riguarda l'attrezzatura fotografica, progetta e costruisce una custodia in lamiera di ferro per la Rolleiflex 6 x 6 con la quale comincia a fare le prime foto e costruisce una custodia a parallelepipedo 30 x 40 x 50, sempre in ferro per la cinepresa Arriflex 35 mm.
Alliata riesce a realizzare in apnea il primo documentario a soggetto subacqueo mai girato in mare aperto: "Cacciatori Sottomarini".
La prima scena di questo film fu girata a Vulcano il 16 agosto: questi possono essere considerati luogo e data d'inizio della cinematografia subacquea professionale in mare aperto, almeno in Italia.
I subacquei della troupe per proteggersi dal freddo si erano spalmati il corpo di grasso: 45 giorni di riprese per otto ore al giorno, 3.000 metri di pellicola per 12 minuti di documentario!
Negli anni, Alliata perfezionò la sua attrezzatura di ripresa e girò circa 15 documentari di cui sono rimasti "Tonnara", realizzato nella camera della morte e "Tra Scilla e Cariddi" in cui riesce a riprendere un pesce spada in acque libere
Questi film vengono premiati ai Festivals cinematografici più importanti: Taormina, Locarno, Stresa.
Nel 1952 - 1953 produsse un pezzo di storia: "Sesto Continente", scoprendo Folco Quilici.
Nonostante tutti questi successi, a metà degli anni '50 Alliata interruppe la sua esperienza di cineasta subacqueo e di produttore di film per dedicarsi all'attività di imprenditore agricolo e di gelati industriali.
Tratto da "Storia & Storie della Fotocinematografia Subacquea Italiana" di Alberto Romeo
1 commento:
Bellissimo post !!!
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